Riscontrare uno o più noduli all’interno della tiroide è un evento molto comune che sta diventando, in questi ultimi anni, sempre più frequente.
Le donne sono maggiormente interessate rispetto agli uomini ed esiste una certa componente ereditaria.
I noduli possono essere singoli (benigni o maligni), iperfunzionanti oppure non funzionanti; altre volte possono essere multipli, solitamente nel contesto di un gozzo multinodulare.
Quali sono i sintomi?
Spesso non vi sono sintomi ed il riscontro è casuale, solitamente mediante un’ecografia eseguita per altre ragioni.
A volte i sintomi sono legati alla crescita del nodulo e possono consistere in senso di ingombro o di corpo estraneo nel collo, oppure difficoltà di deglutizione (disfagia), alterazione della voce (disfonia) o, più raramente, difficoltà respiratorie (dispnea).
Talora possono comprimere o dislocare l’esofago e/o la trachea, anche senza causare sintomi evidenti.
Altre volte, se iperfunzionanti, possono causare ipertiroidismo con i sintomi caratteristici (agitazione, insonnia, nervosismo, perdita di peso, sudorazione eccessiva, diarrea etc etc).
Cosa fare?
L’esame indicato è l’ecografia del collo.
L’ecografia tiroidea deve rispondere a determinati quesiti e deve indicare specifiche caratteristiche dei noduli (ecogenicità, orletto, morfologia, caratteristiche dei margini, presenza o assenza di calcificazioni, tipo di vascolarizzazione, rapporti con la capsula, posizione), per cui DEVE essere eseguita da chi si occupa specificatamente di tale patologia.
Sulla base delle caratteristiche ecografiche i noduli vengono distinti in “ecograficamente sospetti” ed “ecograficamente non sospetti”.
I noduli sospetti devono essere sottoposti ad agoaspirato ecoguidato.
I noduli non sospetti devono essere sottoposti a follow-up ecografico.
L’intervento chirurgico è indicato quando:
- E’ risultato maligno o sospetto maligno all’agoaspirato ecoguidato.
- Supera i 40mm e ha caratteristiche eco sospette
- Comprime e/o disloca esofago e/o trachea
- Comporta sintomi compressivi
- Dimostra una progressiva tendenza all’aumento volumetrico negli anni
- E’ iperfunzionante e altre terapie non sono più in grado di controllarlo
Tipi di chirurgia
L’intervento chirurgico consiste nell’asportazione della intera ghiandola (tiroidectomia totale) o di metà ghiandola con associato l’istmo (lobo-istmectomia). Può essere eseguita con tre approcci:
- – Tradizionale
- – Mini-Invasivo Video-Assistito (MIVAT)
- – Trans-Orale Endoscopico (TOETVA)
MIVAT: consiste nell’eseguire l’intervento mediante una mini incisione alla base del collo di 1.5cm, con l’utilizzo di una telecamera HD e dedicati strumenti chirurgici.
TOETVA: consiste nell’eseguire l’intervento mediante tre mini-incisioni (10mm + 5mm + 5mm) all’interno del labbro inferiore, con l’utilizzo di una telecamera HD e strumenti laparoscopici, garantendo l’assenza di qualsiasi cicatrice.
Quando la MIVAT (Tiroidectomia mini-Invasiva Video-Assistita)?
- Quando la tiroide ha un volume normale
- Quando il nodulo ha diametro inferiore a 30mm
- Quando non vi è tiroidite associata
Quando la TOETVA (Tiroidectomia Trans-Orale Endoscopica con Approccio vestibolare)?
quando la tiroide ha volume normale/lievemente aumentato
Quando il nodulo è benigno
Quando il nodulo è inferiore ai 40mm
Quando è maligno ma inferiore ai 10mm
Quando non vi è tiroidite associata
Quando la ablazione con Radiofrequenza?
La TermoAblazione con RadioFrequenze è una metodica che permette di ridurre di dimensioni voluminosi noduli tiroidei benigni, mediante un ago inserito sotto guida ecografica attraverso la cute, senza alcuna incisione chirurgica.
- quando la paziente rifiuta categoricamente l’intervento
- quando vi sono gravi controindicazioni all’intervento chirurgico