Graves-Basedow

La malattia di Graves-Basedow è una sindrome caratterizzata da ipertiroidismo e gozzo, talora da oftalmopatia.
E’ causa del 60-80% di tutti gli ipertiroidismi, più frequente nel sesso femminile e con un picco di incidenza compreso tra i 40 e i 60 anni.
E’ causata dalla presenza di autoanticorpi stimolanti il recettore del TSH (TsAb) che, attivando il recettore, determinano un aumento della secrezione degli ormoni tiroidei e causano pertanto l’insorgenza del gozzo diffuso.
SINTOMI
La malattia è caratterizzata da nervosismo, irritabilità, insonnia, ipercinesia, tremori, palpitazioni, dispnea da sforzo, fasi di depressione e astenia, dimagrimento, polifagia, alterazioni del ciclo mestruale, diarrea.
I pazienti presentano gozzo diffuso determinato dal processo iperplastico, di consistenza parenchimatosa e uniforme. La facies basedowiana è caratterizzata dall’espressione “ansiosa” con esoftalmo, ampliamento delle rime palpebrali, rarità dell’ammiccamento (segno di Stellwag) ed il mancato abbassamento della palpebra superiore nello sguardo verso il basso (segno di Graefe).
La prima distinzione deve essere posta tra la retrazione spastica della palpebra superiore, attribuita all’ipertonia dell’elevatore della palpebra superiore (correlata aumento del tono simpatico e sensibile al trattamento con tireostatici) e l’esoftalmo vero (uno dei segni dell’oftalmopatia di Graves) determinato dall’aumento di volume dei tessuti retrobulbari.
La patogenesi dell’oftalmopatia non è ancora chiara.
I sintomi cardiocircolatori sono i più caratteristici dell’ipertiroidismo: l’aumento della frequenza cardiaca e l’aumento del lavoro cardiaco. Si accompagnano sintomi soggettivi, come la dispnea, il cardiopalmo e i disturbi del ritmo. Il disordine più frequente è la fibrillazione atriale, che può essere cronica (negli anziani) o parossistica (nei giovani).
Lo scompenso cardiocircolatorio è un’evenienza rara nei soggetti giovani ma compare più frequentemente negli anziani e negli ipertiroidismi di vecchia data.
Ansia, irrequietezza psicomotoria, iperemotività, insonnia, astenia, adinamia, facile affaticabilità sono sintomi frequenti. Segno caratteristico è il tremore. I riflessi tendinei sono esaltati.
I disturbi gastro-enterici sono frequenti. Sintomi frequenti sono: appetito aumentato, progressivo dimagrimento, scialorrea, diarrea da ipertono ed iperperistaltismo. Il dimagrimento da aumento del metabolismo basale è un sintomo frequente.
Turbe del ciclo mestruale, riduzione del potenziale di fertilità, aumento dell’incidenza di aborti spontanei.
DIAGNOSI
La diagnosi di malattia di Graves deriva dal quadro clinico, dagli esami di laboratorio e strumentali. In pazienti con forme di ipertiroidismo subclinico (normali livelli di fT3 ed fT4 con valori soppressi di TSH), la sintomatologia può essere più sfumata ed interessare pochi organi e sistemi (vedi sopra). La malattia di Graves si accompagna al reperto obiettivo di gozzo diffuso e, in circa il 40% dei casi, ad oftalmopatia.
La diagnosi è confermata dal rilievo laboratoristico di un eccesso di ormoni tiroidei con valori di TSH soppressi. La maggior parte dei pazienti presenta un aumento sierico di fT3 superiore all’fT4.
Il quadro di laboratorio si completa con il dosaggio degli anticorpi anti recettore del TSH (TsAb). Altri indici biochimici caratteristici sono  la positività degli anticorpi antiTG e antiTPO.
La scintigrafia tiroidea, che evidenzia un aumento diffuso della captazione del 131I, è utile nella diagnosi differenziale con altre forme di ipertiroidismo.
L’ecografia tiroidea conferma l’iperplasia ghiandolare (gozzo diffuso) e documenta un aumento della vascolarizzazione.

TERAPIA
Il fondamento terapeutico della malattia di Basedow è la riduzione dell’attività ormonale, che può essere attuata con tre possibili strategie: farmaci, chirurgia, radioiodio. Dal momento che la malattia  ha fasi spontanee di remissione la terapia medica è considerata la prima scelta.
La terapia chirurgica (tiroidectomia totale) ha come indicazioni il gozzo tossico di grandi dimensioni, il sospetto di neoplasia associata, la recidiva dopo terapia medica o l’ intolleranza o inosservanza della stessa.
Importante è la preparazione all’intervento che mira a raggiungere l’eutiroidismo prima dell’intervento per limitare i rischi di crisi tireotossiche infra o postoperatorie. Il protocollo preparatorio più sicuro prevede l’uso di una tionamide a dosi piene per circa 6 settimane e comunque fino ad ottenere l’eutiroidismo, associando iodio (Soluzione di Lugol cd forte 5-15 gtt/die per os) nei 10-15 gg prima dell’intervento.

La terapia con radioiodio agisce distruggendo funzionalmente il tessuto. Non è dimostrato rischio di carcinogenesi. Non va utilizzato in gravidanza. L’irradiazione delle ovaie è bassa e non c’è rischio per la fertilità. Riportato un aumentato rischio di aggravamento dell’oftalmopatia basedowiana. Indicazioni elettive: anziani o soggetti a rischio chirurgico, recidive dopo altra terapia. L’effetto dello 131I si manifesta a distanza (2 mesi o più).

CRISI TIREOTOSSICA
La crisi tireotossica è un’emergenza, di spontanea insorgenza o scatenata da ogni tipo di stress, potenzialmente mortale.
E’ necessario bloccare l’ormone a tutti i livelli, con ogni tipo di farmaco utile (propiltiouracile, iodioinorganico, propranololo, cortisonici), ricorrere a una plasmaferesi e garantire il mantenimento delle funzioni vitali.

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